Furto da 400.000 euro in bitcoin in provincia di Como

di | 13 Novembre 2016

Furto di bitcoin tramite truffaLe truffe e i furti per chi opera nel mondo del Bitcoin sono un rischio da tenere sempre presente, così come in ogni altro ambiente dove si svolgono transazioni economiche o scambio di beni di un certo valore, preferibilmente tramite contanti. Paradossalmente, ciò che spinge i truffatori a utilizzare il Bitcoin per perpetrare il furto anche di grosse somme di denaro sono proprio la robustezza e l’efficienza del protocollo: le transazioni sono infatti veloci, non richiedono autorizzazione/verifica di terze parti, sono irreversibili e, se vengono presi alcuni accorgimenti, pseudo-anonime.

Alcuni giorni fa la Questura di Como ha ricevuto la denuncia di un uomo che ha segnalato di aver subito una truffa da parte di due bielorussi, incontrati a Como appositamente per scambiare circa 400.000 euro con il corrispondente in bitcoin. Una volta ricevuto il denaro in contanti, la vittima ha provveduto a eseguire la transazione in bitcoin verso l’indirizzo dei truffatori, che si sono dileguati con una scusa prima che il malcapitato si accorgesse che in realtà i contanti erano quasi tutti falsi, tranne qualche banconota in cima al mazzo.

Alcuni giornali parlano della possibile identificazione di un sospetto: non ci sono notizie certe sia sulla truffa sia – ci mancherebbe – sull’indagine in corso, quindi non possiamo che riportare quanto indicato dalle testate giornalistiche.

Precisiamo che la truffa non è in alcun modo legata al protocollo Bitcoin in sé ma veniva eseguita – e lo è certamente ancora adesso – anche da chi vendeva orologi di lusso, oro o qualunque altra merce in genere preziosa. Esistono diverse varianti, in alcuni casi i delinquenti mostrano alla vittima l’intera somma pattuita in contanti originali, così da ottenere i bitcoin o i prodotti corrispondenti, ma poi gli consegnano carta straccia.

Quando riescono, i truffatori si defilano prima che il malcapitato se ne accorga ma, se anche se ne accorgesse, il Protocollo bitcoin prevede che la transazione non possa essere annullata, quindi sarebbe comunque arduo ottenere indietro le cripto monete consegnate virtualmente. Lo stesso ovviamente vale quando la truffa viene applicata in altri contesti, come la vendita di orologi o beni di lusso.

Tramite indagini tradizionali, le Forze dell’Ordine possono procedere al tentativo d’identificazione dei malviventi (es. mediante immagini di videosorveglianza, numeri di telefono, etc…) mentre mediante attività di bitcoin forensics è possibile tentare di ricavare informazioni sull’indirizzo utilizzato per il furto di bitcoin, sul wallet nel quale è contenuto l’indirizzo, su altre eventuali transazioni legate a tali indirizzi, su eventuale uso di mixer o tumbler per ripulire il denaro.

I rischi che corrono coloro che scambiano bitcoin con valuta FIAT sono, sostanzialmente, i seguenti:

  • pagamento con soldi falsi in cambio di transazioni regolari in Bitcoin
  • coinvolgimento in attività di riciclaggio e favoreggiamento
  • aggressione finalizzata alla consegna dei bitcoin

Sul forum BitcoinTalk alcuni mesi fa è stato aperto un thread sull’argomento della vendita per contanti di Bitcoin, tornato attivo proprio a seguito della notizia di questo furto di bitcoin. Tra l’altro, le truffe che coinvolgono gli utilizzatori del Bitcoin sono diverse, sullo stesso forum esiste un thread sempre aggiornato che ne contempla la maggior parte, indicando il tipo di transazione, il metodo di pagamento, l’efficacia, il funzionamento della truffa e ovviamente fornendo informazioni su come difendersi tramite alcune possibili contromisure.

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