Europol e la Bitcoin Intelligence di Chainalysis

di | 24 Febbraio 2016

Europol usufruisce dei servizi di Bitcoin Intelligence di ChainalysisEuropol, il Centro per il Cybercrime Europeo (EC3), ha firmato con Chainalysis un protocollo d’intesa per la cooperazione in indagini sul cybercrime. La collaborazione tra Europol e la startup Chainalysis, già esistente da tempo, si è così stretta e consolidata al fine di permettere un agevole scambio di esperienze, tecnologie, statistiche e informazioni strategiche in ambito di intelligence delle criptovalute.

Chainalysis è diventato uno dei grossi player in ambito di bitcoin intelligence e blockchain analysis, insieme a Coinanalytics, Blockseer, Elliptic e Scorechain, fornendo a banche e istituti di credito sistemi di tracciamento degli indirizzi bitcoin. Le banche infatti spesso tendono a non avvicinarsi al mondo Bitcoin proprio per la sua caratteristica di pseudo-anonimato, e società come Chainalysis colmano questo gap tentando di rendere indirizzi e transazioni in bitcoin tracciabili come quelle eseguite sui circuiti bancari.

Certamente questi tentativi di bitcoin intelligence possono essere malvisti dai fautori e dagli sviluppatori del Bitcoin, in particolare perché Chainalysis ammette di aver sperimentato attacchi di tipo Sybil Attack contro la rete Bitcoin per raccogliere informazioni sugli indirizzi IP da cui sono state lanciate alcune transazioni, violando quindi la proprietà di anonimato – anzi pseudo-anonimato – del protocollo. Su BitcoinTalk c’è un post con alcuni dettagli interessanti sui Sybil Attacks, che consistono nel creare diversi nodi fittizi su una rete peer-to-peer al fine di acquisire informazioni sugli utenti (es. indirizzi IP, wallet, indirizzi bitcoin, etc…) o impedire ad altri utenti di utilizzare il servizio.

Il CEO di Chainalysis, Grønager, ha ammesso di aver creato dei fake node precisando (a questo link un interessante video con un suo intervento) che sono “stati forgiati con attenzione al fine di non interferire con la rete Bitcoin”, aggiungendo di aver poi spento i nodi “esca” sotto il loro controllo.

Se non bastassero queste dichiarazioni, una roadmap privata e confidenziale della società Chainalysis [WBM] (contenente tra l’altro anche i prezzi dei servizi al pubblico) divulgato ad aprile 2015 mostra come Chainalysis sembra avere tutte le intenzioni di deanonimizzare la rete Bitcoin.

Chainalysis Price List

Nel documento – di cui si discute ampiamente in questo thread su Reddit – si legge ad esempio che uno dei progetti di lavoro è il clustering in tempo reale anche delle unconfirmed transactions (transazioni non confermate) con la possibilità di esportare in CSV i dati elaborati.

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